Competenze
- Gestione delle leggi in materia diturismo;
- Adozione e gestione dei regolamenti comunali in materia di turismo;
- Attività di collegamento con gli organi tecnici e sanitari volte alla verifica ed al controllo del rispetto delle previsioni urbanistico – edilizie ed igienico – sanitarie vigenti in materia di turismo;
- Rapporti con Enti di promozione turistica;
- Statistiche di competenza in materia di turismo;
- Organizzazione manifestazioni estive, natalizie, etc.
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Alla scoperta di Anacapri: un sogno da rivivere per sempre
Stai per cominciare il tuo soggiorno sull’isola azzurra e Il tuo cuore sa già dove vuole andare: Anacapri, il comune di sopra lontano dal clamore e capace conquistarti fin dentro l’anima.
Questo paesino, fatto di case bianche e portoni colorati, sorge alle pendici di Monte Solaro e si allunga verso il mare. Le bellezze naturali e la storia millenaria aspettano soltanto te. Ma da dove cominciare per andare alla scoperta di questo tesoro? Ecco una guida utile su cosa vedere ad Anacapri.
Come arrivare ad Anacapri
Hai diverse alternative per raggiungere la tua destinazione preferita. Da Marina Grande puoi affidarti gli autobus, c’è la diretta Marina Grande-Anacapri. Oppure puoi scegliere la funicolare per Capri e, in seguito, con un pullman dirigerti ad Anacapri. Lo stazionamento si trova nei pressi della Piazzetta. Infine, hai ancora un’altra opzione e bypassare le file, il servizio taxi. - ORARI AUTOBUS/FUNICOLARE
Villa Axel Munthe e la Scala Fenicia
Una volta ad Anacapri, ti consiglio di scendere a Piazza Vittoria, qui inizia la tua passeggiata. Il primo monumento da visitare per cominciare il tuo itinerario? Villa San Michele.Procedi oltre le scale che conducono all’hotel Capri Palace e vai in direzione di via Capodimonte.
Questo tratto di strada, ricco di negozi d’artigianato e souvenir, ti accompagna alla casa museo. Un tempo l’abitazione apparteneva al medico svedese Axel Munthe che giunse a Capri nel 1885. Oggi è gestita dal consolato di Svezia.
L’uomo decise di costruire la sua dimora sui resti di un’antica cappella dedicata a San Michele. L’edificio ospita reperti storici di grande pregio: sarcofagi, busti, pavimenti romani, marmi e colonne. Al suo interno visita il giardino, uno più belli d’Italia con piante e fiori provenienti da tutto il mondo.
Dulcis in fundo: accarezza sfinge sulla terrazza ed esprimi un desiderio, la leggenda vuole che si avveri. Dopo lasciati incantare dal panorama mozzafiato del Golfo di Napoli.
All’uscita continua il percorso che conduce allo splendido belvedere nei pressi dell’antica porta del paese. Se la superi noti l’inizio della Scala Fenicia che collega Anacapri con Capri e Marina Grande.
Con i suoi 921 scalini, in passato rappresentava l’unica via di comunicazione tra i due comuni. Fu realizzata dai Greci tra il VII e VI secolo a.C. I gradini intagliati nella pietra sono tanti, ma non temere: la bellezza ti ripagherà di ogni fatica.
Monte Solaro e Cetrella
Ora puoi tornare indietro e dirigerti verso le zone alte, sto parlando di Monte Solaro e Cetrella. Hai due modi per raggiungere queste località: puoi andare a piedi imboccando via Caposcuro, e prendere una deviazione che trovi lungo la camminata per andare a Villa San Michele. Oppure con la seggiovia a Piazza Vittoria.
Monte Solaro è la cima più alta dell'isola di Capri. Si raggiunge con la seggiovia che parte da Anacapri. Vi aspetta un bistrot, un ristorante, una boutique... e un'esperienza da sogno.
Da Monte Solaro puoi andare a Cetrella, una valle dal sapore fiabesco e immersa nella natura. Qui le ginestre ti sfiorano le caviglie e i profumi della macchia mediterranea ti solleticano le narici. Intanto, fermati per una visita alla chiesa Santa Maria a Cetrella. In quest’ermo si svolgono ancora funzioni religiose e una volta era punto di pellegrinaggio per i pescatori. I marinai pregavano la Vergine Maria prima prendere il largo alla ricerca di corallo.
Lungo il tragitto dai un’occhiata anche a Casa McKenzie, antica residenza dello scrittore scozzese Compton Mackenzie. L’edificio è stato recuperato grazie all’associazione Amici di Cetrella e viene aperta al pubblico in occasioni speciali.
Passeggiata a via Giuseppe Orlandi
Al termine della tua escursione ti trovi di nuovo a Piazza Vittoria. A questo punto puoi cominciare la tua passeggiata lungo via Giuseppe Orlandi, la strada pedonale che attraversa il centro cittadino.
Lasciati guidare dal profumo di buganvillee e osserva i negozi di artigianato. Non andare via senza acquistare doni unici come i sandali capresi e ceramiche fatte a mano. Puoi anche sostare in uno dei tanti ristoranti e bar in cui assaggiare le ricette della tradizione.
La Casa Rossa e la Chiesa di San Michele
Passo dopo passo, avvolto dal lieve chiacchiericcio dei residenti, la tua attenzione viene attirata da una casa diversa dalle altre. Le sue pareti sono dipinte in rosso pompeiano e i suoi contorni richiamano quelli di una fortezza, si tratta della Casa Rossa.
Caratterizzata da diversi stili architettonici, fu la dimora del colonnello americano John Clay MacKowen fino al 1899. Il militare arrivò in Italia subito dopo la guerra civile e arricchì la sua villa con reperti storici trovati nei suoi sopralluoghi in giro per l’isola. La Casa Rossa adesso è un museo - gestito dalla Società Cooperativa Onlus Denominata “La Sciuscella di Anacapri” in cui sono esposte mostre permanenti e le statue recuperate sui fondali della Grotta Azzurra. In epoca romana adornavano il famoso antro adibito a ninfeo dall’imperatore Tiberio.
Le sorprese non finiscono qui. Continuando, svolta in una traversa a destra. Arrivi ad un altro monumento, la chiesa di San Michele che svetta sull’omonima piazza. Cosa ha di unico questo edificio ideato dall’architetto Domenico Vaccaro tra il XVII e il XVIII
Custodisce il paradiso terrestre raffigurato su un pavimento in maiolica, l’opera rappresenta la cacciata di Adamo ed Eva. L’autore di questo capolavoro, unico nel suo genere, è il maestro napoletano Leonardo Chiaiese. La sensazione? Pura meraviglia.
La Chiesa di Santa Sofia e Le Boffe
Ora avviati ancora in via Giuseppe Orlandi e riprendi la camminata, c’è la chiesa di Santa Sofia da vedere con il suo campanile formato da tre orologi. L’edificio in stile barocco è la principale costruzione religiosa del paese. Questa struttura fu eretta nel XVI secolo e conserva la statua di Sant’Antonio, patrono di Anacapri.La chiesa domina su piazza Armando Diaz mentre tutt’intorno ci sono le panchine in marmo decorate dal maestro ceramista Sergio Rubino.
Se vuoi tornare indietro nel tempo e scoprire il volto antico del comune di sopra prendi le scale ai lati della chiesa, ti conducono alle Boffe, un dedalo di vicoletti caratteristici che un tempo davano vita al centro antico di Anacapri.
Boffe, che nome curioso, vero? Deriva dalle volte a botte delle case, abitazioni costruite pietra dopo pietra dai mastri muratori anacapresi. Le geometrie particolari influenzarono grandi architetti come Edwin Cerio e Roberto Pane. Piazza Boffe si riempie di colori e allegria durante la Settembrata e la processione di Sant’Antonio.
Il Belvedere della Migliera e il Parco Filosofico
Non aver timore di perderti in una delle tante stradine di questo posto, tanto sbuchi sempre a via Giuseppe Orlandi. Da qui puoi arrivare anche nelle zone più lontane come la Migliera, una passeggiata a piedi che sbalordisce: ti regala un belvedere a picco sul mare con il Faro di Punta Carena a fare da cornice.
Prima, però, concediti una sosta al Parco Filosofico voluto dallo svedese Gunnar Adler-Karlsson e dalla moglie Marianne. È un’oasi di pace nel verde riservata alla riflessione e divisa in sentieri. Ogni percorso è intitolato una corrente di pensiero, durante la tua camminata scoprirai parti di te che non credevi di conoscere.
Villa Damecuta e la Grotta Azzurra
Restando in tema di zone lontane dal centro, non puoi perderti Damecuta, la Grotta Azzurra e il Faro di Punta Carena. Per visitare queste località devi prendere autobus dedicati, li trovi allo stazionamento a Piazza della Pace lungo la strada carrozzabile.
Vuoi andare alla Grotta Azzurra? Bene. Chiedi all’autista di scendere prima a Damecuta. Qui c’è un sentiero che affaccia sulla costa occidentale dell’isola con uno dei panorami più affascinanti: il tuo sguardo si posa sul mare e, di tanto in tanto, accarezza i contorni dell’isola.
Al termine del percorso vieni accolto da una pineta che custodisce i resti di una delle dodici ville imperiali di Tiberio. Gli scavi furono scoperti dall’archeologo Amedeo Maiuri tra 1937 e il 1948. Sì, l’imperatore godeva di una vista eccezionale: l’intero Golfo di Napoli. Ammirarlo anche tu e immagina le emozioni che provava il nobile romano.
Ora è il turno della Grotta Azzurra, conosciuta in tutto il mondo per il colore delle sue acque. La raggiungi sempre con l’autobus, è l’ultima fermata. Per visitare la Grotta devi sdraiarti in una piccola barca a remi quando il mare e calmo. Una volta all’interno, lasciati avvolgere dalle sue magiche tonalità dovute alla luce del sole che attraversa l’acqua e viene riflessa dalle rocce.
L’antro fu riscoperto nel 1826 da August Kopisch, il pittore Maler Ernst Fries e il pescatore caprese Angelo Ferraro. E se hai voglia di un tuffo? Poco distante c’è la spiaggia di Gradola abbracciata dalle rocce dove il mare è sempre più blu.
Il Faro di Punta Carena
Ultima tappa alla scoperta di Anacapri per chiudere in bellezza questo sogno ad occhi aperti: il Faro di Punta Carena. Per raggiungerlo dalla Grotta Azzurra riprendi l’autobus, ritorna allo stazionamento e sali su un altro pullman diretto al Faro.
Qui c’è una baia con una discesa a mare avvolta delle rocce. Hai l’impressione di trovarti in una laguna dove la bellezza non finisce mai e il tempo smette di scorrere.
Questa zona si chiama così per il faro - il secondo più importante d’Italia dopo Genova - che sorge su un promontorio che ricorda proprio la carena di una nave. Sai perché questo posto è speciale? Per i suoi tramonti interminabili e spettacolari: il sole si addormenta tra le onde e le rocce si dipingono d’oro. Ecco, in quei momenti pieni di incanto capisci che Anacapri non è mai un addio, ma un arrivederci.
Ultimo aggiornamento: 3 gennaio 2024, 10:20